PREMIO DI LETTERATURA SPORTIVA GIANNI MURA
"STORIE DI SPORT PASSIONI E GRANDI IMPRESE"
IL NUOVO RICONOSCIMENTO DEDICATO ALLA CULTURA SPORTIVA
Presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino, il nuovo Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura, rivolto ai libri di narrativa contemporanea che meglio abbiano saputo raccontare lo sport, i suoi valori, le sue storie e i suoi protagonisti, annuncia i finalisti della sua I edizione.
Per la sezione “Miglior libro di letteratura sportiva” i libri finalisti in gara sono: Bartali. La scelta silenziosa di un campione di Lorena Canottiere e Julian Voloj (Coconino); Il pugilatore. Viaggio intorno a Sonny Liston, di Amleto de Silva (Les Flaneurs); Randagio di Fulvio Valbusa (Fandango); Il sublime e la speranza. I tre Mondiali di Roberto Baggio di Jvan Sica (Ultra Sport); Valentino Rossi il tiranno gentile di Marco Ciriello (66thand2nd).
Per la sezione “Fuoriclasse” che premia il miglior libro di letteratura sportiva per ragazze e ragazzi” i libri finalisti sono: La bambina più forte del mondo di Silvia Salis (Salani); Elettra di Brian Freschi ed Elena Triolo (il Castoro); ‘O Maé Storia di judo e di camorra di Luigi Garlando (Rizzoli); La ragazza che imparò a volare. Storia di Simone Biles di Viviana Mazza (Mondadori Junior); Volevo essere Garrincha di Edoardo Maturo (Piemme).
È prevista inoltre una menzione speciale della giuria che premia il miglior libro sul tennis.
Il nuovo riconoscimento, nato per valorizzare e promuovere la letteratura, la narrativa e la cultura sportiva e contribuire a diffondere tra giovani e adulti i valori legati allo sport, è promosso e organizzato dalla Città di Torino e dal Salone Internazionale del Libro di Torino ed è dedicato a uno dei più apprezzati giornalisti sportivi, Gianni Mura, scomparso nel 2020.
Per questa prima edizione del Premio, i titoli sono stasi selezionati valutando le opere pubblicate tra il primo maggio 2021 e il 31 marzo 2022. La giuria selezionatrice è composta da: Giuseppe Smorto (giornalista, La Repubblica), Nicola Lagioia (scrittore, direttore Salone Internazionale del Libro di Torino), Emanuela Audisio (giornalista, La Repubblica), Aligi Pontani (già direttore de Il Venerdì) Alessandra De Stefano (direttrice Rai Sport), Giancarlo Baccini (Federtennis), Mauro Berruto (già commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana).
Grazie al metodo misto di votazione, che prevede i voti sia del pubblico sia della giuria selezionatrice, alla proclamazione del vincitore della sezione “Miglior libro di letteratura sportiva” potranno partecipare lettrici e lettori, esprimendo il proprio voto a partire dal 19 ottobre sulla piattaforma digitale del Salone, SalTo+, saltopiu.salonelibro.it. La votazione del pubblico, che resterà aperta fino al 31 ottobre, si sommerà a quella della giuria.
Il “Miglior libro di letteratura sportiva per ragazze e ragazzi” sarà scelto da alunne e alunni di 35 classi dislocate in tutta Italia, selezionate per questa I edizione del Premio su 213 classi che avevano espresso richiesta di adesione: 723 bambine e bambini, da Udine a Pantelleria, da Torino a Cosenza, voteranno il libro che maggiormente hanno amato tra i cinque selezionati dalla giuria.
La proclamazione dei vincitori 2022 si svolgerà sabato 12 novembre, durante le Nitto ATP Finals.
Il nuovo Premio conferma l’attenzione che il Salone Internazionale del Libro di Torino dedica alla narrazione sullo sport, settore che negli ultimi anni ha attirato sempre più l’interesse di lettrici e lettori e ha visto aumentare le pubblicazioni di opere sul tema da parte di numerose case editrici.
E conferma l’attenzione verso un’attività e una passione, che con le sue storie e con i suoi protagonisti, riesce a comunicare temi, concetti, valori, ideali e stili di vita di vita che possono contribuire alla riflessione e alla crescita personale, soprattutto tra le giovani generazioni.
Il Salone del Libro, nel 2021, grazie alla collaborazione con Esselunga ha creato la nuova sala “Olimpica”, per presentare, insieme con autrici, autori, giornaliste e giornalisti, libri, romanzi e saggi sullo sport, per adulti e per giovani, e ha ideato il podcast “Fuoriclasse” per raccontare, durante tutto l’anno, lo sport di ieri e di oggi, la sua epica, le sue storie uniche ed esemplari, i suoi personaggi e i valori condivisi. Dopo le dieci puntate della prima stagione, il podcast “Fuoriclasse” inaugura la seconda edizione, sempre in collaborazione con Esselunga, con il primo episodio dedicato a Drazen Petrovic e Vlade Divac, in uscita a fine ottobre: racconta la storia di due cestisti, fra i più grandi di sempre, uno croato, l’altro serbo, della Jugoslavia campione del mondo nel 1990, e della loro amicizia fraterna ,cui la guerra tra i loro due popoli pose fine.
«La Città di Torino è orgogliosa di ospitare la prima edizione del Premio di Letteratura Sportiva intitolato alla memoria del grande giornalista e scrittore Gianni Mura. Il premio nasce per valorizzare la narrativa e la cultura sportiva, la sua crescita e diffusione quale valore fondamentale del vivere sociale. La proclamazione dei vincitori avverrà nei giorni di novembre durante l’evento delle ATP Finals. Proprio per suggellare al meglio il connubio tra tennis e la Città di Torino è stata prevista una menzione speciale assegnata al miglior libro sul tennis». Mimmo Carretta, Assessore Assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Rapporti con il Consiglio Comunale della Città di Torino.
«Il nuovo premio, intitolato a uno dei più importanti giornalisti sportivi di sempre, sancisce ancora una volta il legame forte con la Città di Torino e ci permette di parlare di storie di sport, tema che sta molto a cuore al Salone. Crediamo, infatti, che lo sport e il suo racconto siano fondamentali per la crescita delle nuove generazioni e per questo, quando abbiamo iniziato a lavorare al Premio, abbiamo deciso che ci sarebbe dovuta essere una sezione dedicata alle scuole dove saranno soltanto gli studenti a decidere quale deve essere il libro vincitore». Silvio Viale, presidente Associazione Torino La Città del Libro
Vincitori
Fulvio Valbusa, Serena Marchi
Randagio (Fandango )
Come un ragazzo delle montagne veronesi è diventato uno dei più forti fondisti di sempre? Cosa rimane di un grande campione dopo che ha smesso di gareggiare? Randagio è il racconto della vita di Fulvio Valbusa prima, e dopo lo sci. C’è un prima con la nascita in una famiglia umile e la morte del gemello Silvio a 15 anni che lo porta a scegliere l’agonismo: la sua è una predestinazione e un risarcimento, è lui il sopravvissuto tra loro due e deve prendere dalla vita quanto più possibile, per entrambi. Da quel momento in poi la sua sarà un’esistenza di grande sacrificio: lavora la mattina in una macelleria e si dedica ad allenamenti massacranti il pomeriggio tra le valli che conosce meglio. È una scalata: passo dopo passo grazie a un talento piegato dalla disciplina e dalla fatica, Valbusa raggiunge i suoi traguardi: il Campionato juniores, la chiamata nella Forestale, i Campionati italiani, i Mondiali e la consacrazione definitiva alle Olimpiadi di Torino nel 2006 con la medaglia d’oro in una staffetta che è rimasta nella storia dello sport italiano. E c’è un dopo, che per lui – diversamente da molti suoi colleghi – inizia con l’abbandono del mondo dello sci, e con un nuovo obiettivo che rivoluziona ancora la sua vita: seguire da guardia forestale il ritorno dei lupi in Lessinia. Dopo 150 anni, infatti, una coppia di grandi carnivori prende residenza sui monti veronesi. Fulvio se ne innamora immediatamente, riconosce in quell’animale – da tutti temuto e odiato, ma allo stesso tempo invidiato e ammirato – se stesso. Slavc e Giulietta diventano la sua nuova famiglia, qualcuno in cui riconoscersi e con cui sentirsi a casa sotto uno spicchio di cielo. La storia di un grande atleta e di un uomo sempre alla ricerca di nuove sfide, il racconto emozionante di una vita come tante e come tante assolutamente eccezionale.
Fulvio Valbusa è stato uno sciatore italiano di fondo dal 1989 al 2008. Campione olimpico, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Torino nel 2006, la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Nagano 1996. Il suo palmarès conta una medaglia d’argento e quattro medaglie di bronzo in diversi Campionati del mondo, 36 medaglie ai Campionati italiani (venti medaglie d’oro, sette d’argento e nove di bronzo). Oggi è carabiniere forestale e telecronista per l’emittente televisiva Eurosport- Gruppo Discovery Channel.
Serena Marchi è giornalista, ghost writer e autrice veronese. Per Fandango Libri ha pubblicato Madri, comunque (2015), Mio tuo suo loro (2017) e Pink Tank (2019).
Silvia Salis
La bambina più forte del mondo (Salani)
A soli tre anni, Stella è già inarrestabile. Il suo regno è il campo sportivo di Villa Gentile, che di notte si trasforma in un luogo magico tutto da esplorare tra pozze di lava incandescente e mari di gommapiuma. Ma niente attira l'attenzione di Stella come la gigantesca gabbia al centro del campo, dove i lanciatori del martello si allenano senza sosta a scagliare lontano pesanti sfere d'acciaio. Stella non ha dubbi, un giorno anche lei farà parte dei fortissimi Difensori di quel castello fatto di corde intrecciate e aspirazioni. Anche da grande, quando le fantasie lasciano il posto a duri allenamenti, continua a lottare per realizzare quel sogno. Peccato che l'allenatore Robori non sia d'accordo: il lancio del martello è uno sport da maschi e Stella è solo una femminuccia. Ancora non sa che è praticamente impossibile impedirle di ottenere ciò che vuole, perché quella davanti a lui è la bambina più forte del mondo.
Silvia Salis è un'atleta olimpionica di lancio del martello. Inizia a praticare atletica leggera all'età di otto anni, specializzandosi nel salto in lungo, ma l'amore per il lancio del martello prende presto il sopravvento ed è a questa disciplina che Silvia dedicherà tutta la propria carriera sportiva. Dopo quindici anni di successi e due Olimpiadi, si ritira a causa di un infortunio e decide di impegnarsi nella politica sportiva. Già membro del Consiglio Federale FIDAL e del Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico Italiano, nel 2021 è eletta Vice Presidente Vicario del CONI, prima donna a ricoprire questo ruolo. La bambina più forte del mondo è il suo primo libro.
Menzione speciale miglior libro sul tennis
Giorgia Mecca
Serena Venus Williams, nel nome del padre (66thand2nd)
Due sorelle, due destini, due campionesse. E dietro di loro un padre. Questa storia americana di famiglia e successo comincia in un giorno di giugno del 1978, con la romena Virginia Ruzici che vince la finale del Roland Garros e guadagna in una settimana quarantamila dollari. Richard Williams guarda per caso la partita, considera il tennis una noia mortale, ma rimane impressionato dal montepremi. «Dobbiamo fare due figli» dice alla moglie Oracene. «E pregare che siano femmine». È un uomo fortunato, Richard Williams. Il 17 giugno 1980 viene al mondo Venus Ebony Starr, quindici mesi dopo, il 26 settembre 1981, Serena Jameka.
Giorgia Mecca racconta la fenomenale carriera delle due tenniste, da figlie obbedienti e sorelle devote a numero uno e due della classifica mondiale e stelle della cultura pop. Dai campi comunali di Compton, periferia della periferia di Los Angeles, al Centrale di Wimbledon, la cattedrale dei gesti bianchi, costretta dal loro arrivo a vestirsi di nero. Le sorelle Williams hanno conquistato complessivamente 30 titoli del Grande Slam, 44 se si considerano anche le vittorie in doppio. Per riuscirci hanno dovuto combattere avversarie, razzismi, ingiustizie arbitrali, pregiudizi. E hanno dovuto piegare il proprio corpo. Soprattutto hanno dovuto smettere di sentirsi sorelle e diventare nemiche. Fino a ritrovarsi il 28 gennaio 2017, vent’anni dopo il loro primo faccia a faccia, sotto rete a scambiarsi il definitivo segno di pace. Sempre e comunque nel nome del padre.
Giorgia Mecca è nata a Torino nel 1989. Scrive di tennis per il quotidiano «Il Foglio» e per l’edizione torinese del «Corriere della Sera», e tiene una rubrica sportiva su «Internazionale Kids», il mensile dedicato ai bambini. Serena e Venus Williams, nel nome del padre è il suo primo libro.
La proclamazione dei vincitori 2022 si svolgerà sabato 12 novembre, durante le Nitto ATP Finals.
Il nuovo Premio conferma l’attenzione che il Salone Internazionale del Libro di Torino dedica alla narrazione sullo sport, settore che negli ultimi anni ha attirato sempre più l’interesse di lettrici e lettori e ha visto aumentare le pubblicazioni di opere sul tema da parte di numerose case editrici.
E conferma l’attenzione verso un’attività e una passione, che con le sue storie e con i suoi protagonisti, riesce a comunicare temi, concetti, valori, ideali e stili di vita di vita che possono contribuire alla riflessione e alla crescita personale, soprattutto tra le giovani generazioni.
Il Salone del Libro, nel 2021, grazie alla collaborazione con Esselunga ha creato la nuova sala “Olimpica”, per presentare, insieme con autrici, autori, giornaliste e giornalisti, libri, romanzi e saggi sullo sport, per adulti e per giovani, e ha ideato il podcast “Fuoriclasse” per raccontare, durante tutto l’anno, lo sport di ieri e di oggi, la sua epica, le sue storie uniche ed esemplari, i suoi personaggi e i valori condivisi. Dopo le dieci puntate della prima stagione, il podcast “Fuoriclasse” inaugura la seconda edizione, sempre in collaborazione con Esselunga, con il primo episodio dedicato a Drazen Petrovic e Vlade Divac, in uscita a fine ottobre: racconta la storia di due cestisti, fra i più grandi di sempre, uno croato, l’altro serbo, della Jugoslavia campione del mondo nel 1990, e della loro amicizia fraterna ,cui la guerra tra i loro due popoli pose fine.
«La Città di Torino è orgogliosa di ospitare la prima edizione del Premio di Letteratura Sportiva intitolato alla memoria del grande giornalista e scrittore Gianni Mura. Il premio nasce per valorizzare la narrativa e la cultura sportiva, la sua crescita e diffusione quale valore fondamentale del vivere sociale. La proclamazione dei vincitori avverrà nei giorni di novembre durante l’evento delle ATP Finals. Proprio per suggellare al meglio il connubio tra tennis e la Città di Torino è stata prevista una menzione speciale assegnata al miglior libro sul tennis». Mimmo Carretta, Assessore Assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Rapporti con il Consiglio Comunale della Città di Torino.
«Il nuovo premio, intitolato a uno dei più importanti giornalisti sportivi di sempre, sancisce ancora una volta il legame forte con la Città di Torino e ci permette di parlare di storie di sport, tema che sta molto a cuore al Salone. Crediamo, infatti, che lo sport e il suo racconto siano fondamentali per la crescita delle nuove generazioni e per questo, quando abbiamo iniziato a lavorare al Premio, abbiamo deciso che ci sarebbe dovuta essere una sezione dedicata alle scuole dove saranno soltanto gli studenti a decidere quale deve essere il libro vincitore». Silvio Viale, presidente Associazione Torino La Città del Libro
Vincitori
Fulvio Valbusa, Serena Marchi
Randagio (Fandango )
Come un ragazzo delle montagne veronesi è diventato uno dei più forti fondisti di sempre? Cosa rimane di un grande campione dopo che ha smesso di gareggiare? Randagio è il racconto della vita di Fulvio Valbusa prima, e dopo lo sci. C’è un prima con la nascita in una famiglia umile e la morte del gemello Silvio a 15 anni che lo porta a scegliere l’agonismo: la sua è una predestinazione e un risarcimento, è lui il sopravvissuto tra loro due e deve prendere dalla vita quanto più possibile, per entrambi. Da quel momento in poi la sua sarà un’esistenza di grande sacrificio: lavora la mattina in una macelleria e si dedica ad allenamenti massacranti il pomeriggio tra le valli che conosce meglio. È una scalata: passo dopo passo grazie a un talento piegato dalla disciplina e dalla fatica, Valbusa raggiunge i suoi traguardi: il Campionato juniores, la chiamata nella Forestale, i Campionati italiani, i Mondiali e la consacrazione definitiva alle Olimpiadi di Torino nel 2006 con la medaglia d’oro in una staffetta che è rimasta nella storia dello sport italiano. E c’è un dopo, che per lui – diversamente da molti suoi colleghi – inizia con l’abbandono del mondo dello sci, e con un nuovo obiettivo che rivoluziona ancora la sua vita: seguire da guardia forestale il ritorno dei lupi in Lessinia. Dopo 150 anni, infatti, una coppia di grandi carnivori prende residenza sui monti veronesi. Fulvio se ne innamora immediatamente, riconosce in quell’animale – da tutti temuto e odiato, ma allo stesso tempo invidiato e ammirato – se stesso. Slavc e Giulietta diventano la sua nuova famiglia, qualcuno in cui riconoscersi e con cui sentirsi a casa sotto uno spicchio di cielo. La storia di un grande atleta e di un uomo sempre alla ricerca di nuove sfide, il racconto emozionante di una vita come tante e come tante assolutamente eccezionale.
Fulvio Valbusa è stato uno sciatore italiano di fondo dal 1989 al 2008. Campione olimpico, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Torino nel 2006, la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Nagano 1996. Il suo palmarès conta una medaglia d’argento e quattro medaglie di bronzo in diversi Campionati del mondo, 36 medaglie ai Campionati italiani (venti medaglie d’oro, sette d’argento e nove di bronzo). Oggi è carabiniere forestale e telecronista per l’emittente televisiva Eurosport- Gruppo Discovery Channel.
Serena Marchi è giornalista, ghost writer e autrice veronese. Per Fandango Libri ha pubblicato Madri, comunque (2015), Mio tuo suo loro (2017) e Pink Tank (2019).
Silvia Salis
La bambina più forte del mondo (Salani)
A soli tre anni, Stella è già inarrestabile. Il suo regno è il campo sportivo di Villa Gentile, che di notte si trasforma in un luogo magico tutto da esplorare tra pozze di lava incandescente e mari di gommapiuma. Ma niente attira l'attenzione di Stella come la gigantesca gabbia al centro del campo, dove i lanciatori del martello si allenano senza sosta a scagliare lontano pesanti sfere d'acciaio. Stella non ha dubbi, un giorno anche lei farà parte dei fortissimi Difensori di quel castello fatto di corde intrecciate e aspirazioni. Anche da grande, quando le fantasie lasciano il posto a duri allenamenti, continua a lottare per realizzare quel sogno. Peccato che l'allenatore Robori non sia d'accordo: il lancio del martello è uno sport da maschi e Stella è solo una femminuccia. Ancora non sa che è praticamente impossibile impedirle di ottenere ciò che vuole, perché quella davanti a lui è la bambina più forte del mondo.
Silvia Salis è un'atleta olimpionica di lancio del martello. Inizia a praticare atletica leggera all'età di otto anni, specializzandosi nel salto in lungo, ma l'amore per il lancio del martello prende presto il sopravvento ed è a questa disciplina che Silvia dedicherà tutta la propria carriera sportiva. Dopo quindici anni di successi e due Olimpiadi, si ritira a causa di un infortunio e decide di impegnarsi nella politica sportiva. Già membro del Consiglio Federale FIDAL e del Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico Italiano, nel 2021 è eletta Vice Presidente Vicario del CONI, prima donna a ricoprire questo ruolo. La bambina più forte del mondo è il suo primo libro.
Menzione speciale miglior libro sul tennis
Giorgia Mecca
Serena Venus Williams, nel nome del padre (66thand2nd)
Due sorelle, due destini, due campionesse. E dietro di loro un padre. Questa storia americana di famiglia e successo comincia in un giorno di giugno del 1978, con la romena Virginia Ruzici che vince la finale del Roland Garros e guadagna in una settimana quarantamila dollari. Richard Williams guarda per caso la partita, considera il tennis una noia mortale, ma rimane impressionato dal montepremi. «Dobbiamo fare due figli» dice alla moglie Oracene. «E pregare che siano femmine». È un uomo fortunato, Richard Williams. Il 17 giugno 1980 viene al mondo Venus Ebony Starr, quindici mesi dopo, il 26 settembre 1981, Serena Jameka.
Giorgia Mecca racconta la fenomenale carriera delle due tenniste, da figlie obbedienti e sorelle devote a numero uno e due della classifica mondiale e stelle della cultura pop. Dai campi comunali di Compton, periferia della periferia di Los Angeles, al Centrale di Wimbledon, la cattedrale dei gesti bianchi, costretta dal loro arrivo a vestirsi di nero. Le sorelle Williams hanno conquistato complessivamente 30 titoli del Grande Slam, 44 se si considerano anche le vittorie in doppio. Per riuscirci hanno dovuto combattere avversarie, razzismi, ingiustizie arbitrali, pregiudizi. E hanno dovuto piegare il proprio corpo. Soprattutto hanno dovuto smettere di sentirsi sorelle e diventare nemiche. Fino a ritrovarsi il 28 gennaio 2017, vent’anni dopo il loro primo faccia a faccia, sotto rete a scambiarsi il definitivo segno di pace. Sempre e comunque nel nome del padre.
Giorgia Mecca è nata a Torino nel 1989. Scrive di tennis per il quotidiano «Il Foglio» e per l’edizione torinese del «Corriere della Sera», e tiene una rubrica sportiva su «Internazionale Kids», il mensile dedicato ai bambini. Serena e Venus Williams, nel nome del padre è il suo primo libro.
Nessun commento:
Posta un commento