mercoledì 5 maggio 2021

 5 DOMANDE ALL'AUTORE VALERIO GASIO

- Chi è Valerio Gasio, come uomo e come autore?

Sono nato a Voghera, città dove risiedo. Sono molto legato a lei ed ho iniziato la mia “carriera” pubblicando volumi di foto ed aneddoti, storico- culturali proprio come tributi ad essa. Poi, nel 2017, il primo romanzo thriller “Monhegan Island”. Gli sono particolarmente affezionato perché è il primo ed anche per la storia, che a me piace molto, senza togliere nulla agli altri, ovviamente. Scrivo da sempre, a sei anni ho scritto una poesia che la maestra aveva appeso sul muro della classe con mia grande soddisfazione. Soprattutto racconti brevi che tenevo per me e mi sono serviti per affinare la tecnica nel genere thriller.

- Mi elenchi i titoli dei libri che hai scritto?

Ho scritto nel 2014 “CI VEDIAMO AL BAR”, nel 2015 “CI VEDIAMO AL BAR VOL  2”, nel 2016 “CI VEDIAMO A VOGHERA”. Nel 2017 appunto il “salto col romanzo “MONHEGAN ISLAND”. Nel 2019 “LE SETTE LETTERE”, ambientato a Voghera negli anni ’70 (altro tributo alla mia città) e nel 2020 “UNA STRADA VERSO IL NULLA”.

- Se ti chiedessi una frase o un concetto che hai espresso in un tuo libro e che ti piace particolarmente, potresti indicarmelo?

Una frase? Questa mi piace, anche se ce ne sono diverse da ricordare. Perché anche se si tratta di thriller, la parte “umana”, “un po’ romantica direi, c’è sempre. Qualcuno addirittura mi racconta di essersi commosso leggendo alcuni passaggi dei miei libri. Strana cosa visto il genere. 
Ecco la frase: “...Quella sera non uscì, nuvoloni neri correvano veloci e l’aria si era rinfrescata, segno che l’estate pian piano stava finendo. I suoi fratellini dormivano già da un po’, lui era coricato con le braccia incrociate sotto la testa e guardava fuori, pensando forse a tutte le cose incredibili accadute in quei giorni. In lontananza le saette di qualche fulmine illuminavano il cielo scuro ed i pioppi dell’oratorio si piegavano da un lato e dall’altro per il vento che si era alzato. Attraverso la finestra, che durante la notte teneva aperta, si avvertiva il rumore delle loro fronde in movimento ed entrava il caratteristico profumo di quelle belle e rassicuranti piante. Tutte quelle cose lo cullavano e presto un sonno profondo lo colse. La notte passò con i tentativi del temporale di sfogarsi ma non piovve…”

- Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ovviamente, essendo un “produttore seriale”, sono già alle prese con il prossimo libro è penso che farò tornare ad investigare Stefano Re, il mio alter ego adolescente, protagonista di “Le sette lettere”.

- Ultima domanda marzulliana...tu credi in quello che fai o fai quello in cui credi?

Credo in quello che faccio e faccio quello in cui credo










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